Bologna da brivido

Metti una sera fredda di fine autunno per le strade e le piazze di Bologna, con l’illuminazione tipicamente soffusa che la rende ancora più intrigante e che poco riesce a penetrare una nebbia, di quelle belle fitte che ormai non ci sono più. Circondati da vicoli enigmatici ed eleganti palazzi, a farci compagnia solo il rumore sul porfido di passi di un frettoloso passante.

Questa ambientazione potrebbe fare da sfondo a storie di crimini, di sparizioni o apparizioni misteriose o a un tour nei giorni di halloween alla ricerca del brivido.

Quali sono i luoghi che potrebbero servire allo scopo?

Se ci piacciono le storie di fantasmi partiamo da Palazzo Malvasia, una villa situata alla periferia di Bologna, meglio conosciuta come “Villa Clara”.

Secondo la leggenda Clara era una bambina che abitava in quella casa agli inizi del Novecento. Pare che avesse dei poteri soprannaturali e fosse in grado di prevedere il futuro. Il padre esasperato dalle continue premonizioni della figlia, in un momento di pazzia, la fece murare viva in quella casa.

Secondo altri invece Clara era una giovane fanciulla che fu scoperta ad amoreggiare con un giovane della servitù. Per questa ragione il padre, per pulire il disonore, decise di murarla viva all’interno della villa stessa.

Chiunque lei fosse, si dice che il fantasma di Clara si aggiri ancora oggi disperato per le stanze di Villa Malvasia e se ne possono sentire i pianti e i lamenti.

Trovarsi davanti al cancello di Villa Clara è qualcosa che mette davvero i brividi. Come nelle migliori storie horror la casa è fatiscente ed è circondata da vegetazione incolta che si abbarbica all’edificio e ai rami degli alberi dalle forme contorte.

C’è chi giura di aver visto il fantasma della bambina aggirarsi nel giardino e di averla sentita cantare o piangere o suonare il pianoforte. Altri affermano di aver visto le finestre illuminate pur non essendoci luce elettrica nella casa e altri, a proposito di finestre, dicono di aver visto apparire e sparire davanti ai propri occhi proprio la finestra posta sopra l’ingresso principale.

Villa Clara non è l’unica casa del territorio bolognese ad essere infestata dai fantasmi nell’immaginario collettivo, ve ne sono altre che si sono meritate questa nomea per il loro aspetto macabro.

Una di queste è Villa Flora, una bellissima costruzione di inizio ‘900 in stile liberty situata sui colli bolognesi.

 Attualmente la villa sembra non essere di proprietà di nessuno e per questo motivo non si è potuto procedere con l’attività di restauro. Per il suo aspetto fatiscente ed inquietante la Villa appare in “Zeder”, film horror di Pupi Avati.

Tralasciando le case stregate, una tappa per veri coraggiosi è il cimitero monumentale più misterioso d’Italia, La Certosa.

Si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto dove, oltre a poter visitare le lapidi di uomini illustri come il poeta Giosuè Carducci, il pittore Giorgio Morandi e il cantautore Lucio Dalla, si possono ammirare sculture neoclassiche accanto a opere contemporanee.

Per restare nell’esoterico c’è da dire che molte lapidi riportano segni massonici e magici o fanno riferimento a personaggi con storie bizzarre e misteriose come quella di Anna Bonazinga D’Amico, l’unica bolognese ad avere in Certosa due monumenti funerari. Anna, detta La Sonnambula, era la chiaroveggente più rinomata del XIX secolo ed era molto amata dai contemporanei per la sua saggezza.

Ovviamente, dal momento che il cimitero è un luogo che ben si presta, non possono mancare racconti da parte di qualcuno di strane apparizioni e di presenze soprannaturali soprattutto nella zona del chiostro e del portico.

Infine se non si è facilmente impressionabili e merita una visita la Chiesa del Corpus Domini in Via Tagliapietre.

Qui è possibile vedere il corpo intatto di Santa Caterina da Bologna morta nel 1463. La Santa, come viene chiamata familiarmente dai bolognesi, era figlia di Chiara d’Assisi, e da diversi secoli giace come se dormisse, immobile su una sedia vestita con l’abito dell’ordine delle Clarisse. Ciò che maggiormente colpisce è il fatto che il corpo non presenta nessuna maschera e non è sigillato in nessuna teca come di solito accade per i corpi esposti dei santi.

Il corpo della Santa fu sempre soggetto a fatti straordinari sin dalla sua sepoltura. Si racconta che, poco dopo la morte, fu riesumata e trovata oltre che intatta anche profumata ma con il volto e il naso un po’ schiacciato. Prima di seppellirla nuovamente le sorelle si accorsero che l’intero viso non era più danneggiato ma si era miracolosamente ripristinato. La salma ritornò in breve tempo bianca, le unghie non erano annerite e soprattutto continuò ad emanare quel dolce odore.

Nelle cronache dell’epoca si legge inoltre che per più di settant’anni le unghie e i capelli continuarono a crescere e a venir tagliati dalle monache preposte a questa mansione.

Queste sono solo alcune delle tappe che potrete percorrere, ma se siete amanti del brivido è consigliato rivolgersi alle tante guide turistiche che propongo percorsi a tema noir.

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